Nei periodi in cui la zia Ida curava la stesura dei suoi libri chiedeva pareri e consulenze di vario tipo a tutti i nipoti, coinvolgendoli in tutte le occasioni di incontro, o telefonando nei casi di lontananza forzata. Ricordo numerose e lunghe telefonate dopo cena per rileggere insieme il testo e dibattere sulla sistemazione di un paragrafo, di una specifica frase, od anche di un singolo termine usato /da usare, rielaborando più volte ed in vari modi i concetti che voleva esprimere.A me sembrava una preoccupazione eccessiva, ma desideravo darle il supporto che chiedeva. Avendo a quei tempi solo il telefono fisso, e sapendo che la telefonata si prospettava lunga, a volte mi sedevo per terra sul tappeto nel punto dove arrivava la cornetta nella massima estensione del filo telefonico di collegamento …..per ascoltare con calma…per tutto il tempo necessario..La zia Ida ci teneva moltissimo alla precisione ed alla chiarezza della esposizione, pertanto scomponeva, ricomponeva modificando e ricostruendo la frase o il paragrafo molte volte, dedicando tempo e attenzione alla scelta del singolo vocabolo o del termine più appropriato, in cerca della descrizione più chiara per chi leggeva.

RICORDI DI FRANCESCO TERZI, NIPOTE, FIGLIO DEL FRATELLO DI IDA, BENEDETTO.