Lettura e ortografia - dislessia e disortografia

Le abilità metalinguistiche e in particolare la competenza metafonologica, ovvero la capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato operando continue trasformazioni con gli stessi, sono da tempo riconosciute da gran parte degli autori come uno dei requisiti necessari per l’apprendimento della letto-scrittura.

Già dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia, per proseguire poi nella scuola primaria, il metodo Terzi utilizza il programma di esercizi per stimolare nel bambino la consapevolezza fonologica (cfr. ambito applicativo Linguaggio) e rivolgere successivamente la sua attenzione verso quei processi, definiti da Stella «i processi invisibili» del linguaggio scritto, che promuovono la conoscenza metafonologica, globale e analitica.

E’ sulla competenza metafonologica che i bambini costruiscono il passaggio dal linguaggio parlato al linguaggio scritto, sia in presenza di uno sviluppo tipico che atipico.

Il Metodo Terzi in questo ambito applicativo permette di:

  • acquisire gli strumenti per stimolare gli aspetti fonetico-fonologici del linguaggio verbale, i processi costruttivi della lingua scritta e il corretto apprendimento della fase sillabica, alfabetica e ortografica della letto-scrittura;
  • intervenire sui deficit di processamento fonologico e sugli errori fonologici (inversioni, omissioni, sostituzioni di suoni simili), fonetici (omissione di “doppie” e accenti) o errori di altra natura (fusioni o separazioni illegali tra parole).

L’errore non è mai penalizzato ma si analizzano le risposte in un’ottica che va ad indagare la “logica dell’errore”, cioè i processi mentali che possono averlo determinato. Ciò permette l’individuazione delle strategie d’intervento e delle facilitazioni più adeguate per programmare un mirato intervento, didattico o riabilitativo, anche con bambini con bisogni educativi speciali (BES) o con disturbi specifici di apprendimento (DSA), quale disortografia e dislessia.

Con un approccio “embodied”, cioè mediato da un agire corporeo che unisce percezione e azione per giungere alla cognizione e al linguaggio, si stimola la memoria di lavoro integrando pensiero verbale e pensiero spaziale, si sostengono l’attenzione, la programmazione fonologica e le funzioni esecutive. 

Gli esercizi vengono applicati con una funzione:

  • abilitativa/didattica, per promuovere con tutti gli alunni, attraverso un apprendimento attivo, le competenze metafonologiche, globali e analitiche, e la competenza ortografica, attraverso proposte organizzate per un’applicazione di gruppo;
  • riabilitativa, sia in età evolutiva che adulta, attraverso approfondimenti specifici che permettono di programmare l’intervento con soggetti con DSA (disortografia e dislessia), o disturbo della letto-scrittura correlato a disprassia, a disturbi del neurosviluppo o negli esiti cognitivo-linguistici-motori da cerebrolesione.

Articoli

Bibliografia

  • Iolanda Perrone (2005) – “Il linguaggio tra spazio e tempo: aspetti fonologici e metafonologici” Atti Convegno “Il Metodo Spazio Temporale Terzi: storia e attualità”, Milano, 2005
  • Iolanda Perrone (2005) “Il trattamento riabilitativo dei DSA con il metodo Terzi. Presentazione di un caso clinico” Convegno AID-2005
  • Iolanda Perrone (a.a. 2002-2003) “I disturbi specifici di apprendimento:intervento riabilitativo con il Metodo spazio-temporale Terzi.
  • ”Tesi di laurea di 1° livello in Logopedia Università degli Studi di Roma -Tor Vergata – Relatore Letizia Sabbadin